ricolti, faceva l'ufficio sin di gastaldo; e sempre le avvanzava 
qualche ora da godersela colla signora. Questa, di solito, stava seduta in 
una sala terrena ampia, sfogata, fresca d'estate, scaldata d'inverno da un 
gran camino, dinanzi al quale si tirava una cassapanca, che il rimanente 
dell'anno era lasciata nell'atrio a chi vi si volesse adagiare. Il tempo che 
erano insieme, la signora parlava del marito morto o del figlio lontano; 
e Marta raccontando cose antiche di castelli, di conti, di carnevali, si 
studiava di tenerla allegra; guardandola amorosa e con certa reverente 
dimestichezza; proprio come se fosse stata una sua figliuola, maritata 
per la sua bellezza e virtù alla buon'anima del padrone.
La sera della seconda festa di Pasqua, dell'anno 1794, esse stavano 
appunto sole, in quella sala terrena aspettando Giuliano; il quale era 
andato a C.... a visitarvi il suo vecchio maestro: e quella era la terza gita 
che egli vi faceva, in una settimana, dacchè era venuto da Torino, a far 
la Pasqua in famiglia. Sebbene la signora si fosse maravigliata di quella 
frequenza, non aveva dubitato neppure un istante che suo figlio non 
andasse proprio per amore del vecchio prete; e tutta la giornata era stata 
malinconica ma tranquilla. Però in sull'annottare aveva cominciato a 
mostrarsi inquieta. Affacciavasi ogni tantino alla finestra, aperta dalla 
parte di mezzogiorno, donde si scopriva la via di C.... per cui Giuliano 
doveva tornare; e dopo l'avemaria vedendo ch'egli non veniva, non 
trovava più posto ove potesse star ferma. Andava su e giù per la sala, 
pigliando di sul tavolino la lucerna deponendola e ripigliandola; 
tornava ad affacciarsi alla finestra, come avesse voluto rischiarare 
lontano la campagna; tendeva l'orecchio, si spazientiva, si toglieva di là 
sospirando e guardando Marta. Questa se ne stava colle mani in mano, 
badando a non mostrare quanto fosse anch'essa scontenta dell'indugio 
di Giuliano. Intanto l'ora in cui si soleva cenare, era passata di molto; e 
una grossa e vecchia gatta, levandosi di su certa stuoia su cui stava a 
fare le fusa, era già corsa parecchie volte a fregarsi le schiene contro gli 
stinchi della fantesca. A un tratto la signora non potendo più reggere, si 
volse, e quasi incalzando un discorso già incominciato, disse alla 
vecchia: 
«Oh insomma, non istate a dirmi di no...! o egli è caduto da cavallo, o 
ebbe qualche cattivo incontro.... Chiamate Rocco, voglio mandarglielo 
incontro.... ditegli che venga da me.... subito....» 
Marta uscì, e dopo alcuni momenti tornò a dire, che Rocco non era 
ancora rivenuto, da fare la merenda in campagna colla famigliuola. 
«Benedetta anche la merenda!--sclamò la signora--e dunque chi 
manderemo?» 
«Non si potrebbe aspettare un altro poco?--disse Marta--noi si sta col 
cuore tra due sassi, ma a chi è fuori, massime i giovani, pare sempre di 
far presto....»
«Pazienza gli altri tempi....! ma ora.... con questi Alemanni che sono in 
volta....» 
«Gli Alemanni!--proruppe Marta, quasi offesa:--per essere, le so dire 
che gli Alemanni rispettano i signori, e a Giuliano gli farebbero buona 
compagnia! 
«Dio voglia....» 
«Ma certo! Eppoi, se egli vedesse uno mandato ad incontrarlo come a 
un fanciullo, potrebbe aversene a male....» 
«Allora aspettiamo!--disse la signora, e affacciandosi di nuovo alla 
finestra, coi gomiti appoggiati sul davanzale, si mise a guardare nella 
notte. Marta sedette ancora, colle mani giunte e abbandonate sulle 
ginocchia, colla testa chinata sul seno, come la tengono le vecchie 
quando pare che dormano, e in cambio stanno pregando e forse 
pensando ai propri peccati. Essa non pregava, ma pensava agli 
Alemanni, de' quali la signora Maddalena, mostrava d'avere tanta paura. 
Costoro erano venuti quell'anno parecchie migliaia di Lombardia, e 
avevano gli alloggiamenti in C.... a sostegno delle genti del Re di 
Sardegna: le quali fronteggiando i Francesi, sui monti di Nizza, s'erano 
la state innanzi condotte con grande valore al colle di Raus e a quello di 
Milleforche. I repubblicani non avevano trovato il verso di superare 
quei colli; ma fattisi più grossi nell'invernata s'andavano preparando a 
nuovi assalti: e quelle non se la sentendo di poter reggere, poche come 
erano; il Re aveva chiesto aiuti all'Imperatore d'Alemagna: il quale 
sebbene adagino s'era mostrato disposto a dargli un poco di spalla. 
Marta non sapeva queste cose a puntino, ma la venuta degli Alemanni 
le aveva recata gran gioia, perchè le pareva che fossero tornati i tempi 
della sua giovinezza; quando le Langhe essendo terre dell'impero, i 
popoli di quelle parti si tenevano per Alemanni anch'essi. Godeva 
poveretta ai cento ricordi che le nascevano dalla comparsa di quelle 
assise; le pareva d'essere in collo al padre suo, portata bambina a 
vedere le rassegne o il passaggio delle soldatesche Alemanne d'allora; 
si sentiva sulle guance grinzose passare la mano che le aveva carezzate 
quando erano fresche d'adolescenza, e vedeva d'innanzi a sè il soldato 
che le aveva fatto quel vezzo discorrendo coi suoi sulla soglia di casa;
immagine    
    
		
	
	
	Continue reading on your phone by scaning this QR Code
 
	 	
	
	
	    Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the 
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.
	    
	    
