però a chi si lascia trasportare dal 
piacere. Esso non deve mai essere un bisogno, una abitudine, un vizio! 
Se lo fosse ci abbasserebbe al livello del bruto, perchè soffocherebbe in 
noi qualunque altro lodevole sentimento. Quanti uomini che, dominati 
da un piacere sensuale, presentano nella loro fisionomia analogia 
coll'animale, cui li assimila la loro inclinazione!.... 
I piaceri sensuali avviliscono ed annientano l'uomo! Quanti uomini 
d'ingegno non si sono per questo completamente abbrutiti. Basterà 
citare il romano Antonio. Non avrebbe egli vinto Ottavio se un amore 
cieco non lo avesse gettato fra le seducenti braccia della regina 
Cleopatra! 
Da questo capitolo deduciamo dunque la morale seguente: gustiamo i
piaceri leciti con somma prudenza; mai non lasciamoci dominare da 
essi. Fuggiamo quei piaceri che, pregiudicando altri, 
pregiudicherebbero noi stessi. Non vuotiamo per intiero il calice del 
piacere; dopo questo viene l'ebbrezza, la sazietà, il dolore. 
Evitiamo dunque gli eccessi, uniformandoci alle nozioni d'igiene che 
verranno esposte in questo libro. 
 
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GAPITOLO II. 
*La giovinezza ed i suoi piaceri* 
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PARTE PRIMA. 
*Adolescenza--Pubertà.* 
Adolescenza e sua igiene.--Questa bella età che si rimpiange sempre ha 
i suoi piaceri innocenti ed anche giovevoli alla salute. Essi consistono 
in giuochi meno o più rumorosi, come il salto, le corse, la ginnastica, la 
danza, il nuoto e qualche volta l'equitazione. Piaceri che, quando non 
affaticano di soverchio il fanciullo, sono giovevoli; perchè 
irrobustiscono i suoi muscoli; gli allargano il torace, consolidano la sua 
salute e lo rendono agile e destro. 
Le malattie e le indisposizioni che affliggono questa età sono le 
bronchiti, i mali di gola, le eruzioni cutanee, le emorragie nasali, i colpi, 
le cadute, ma principalmente i flussi di ventre e le indigestioni. Quando 
le prime cure materne non bastano a guarire il giovinetto, allora la 
prudenza esige di chiamare il medico, perchè è meglio prevenire una 
malattia che guarirla. Secondo i casi giova all'ammalato delle bibite 
emollienti o diluenti.
I mali di corpo e le coliche provengono dalla ghiottoneria propria a 
questa età; dal mangiare cioè in quantità frutti succosi, dal rodere gli 
acerbi. 
Sono pure a temere pei fanciulli le indigestioni provocate da zuccherini, 
confetti, pasticci, dolci ed altro, perchè queste chicche sono molto 
pesanti e indigesti, e bisogna procurare di non guastare lo stomaco sì da 
bambini. Quando dopo qualche malattia il fanciullo non si corregga, 
bene è d'uopo che i genitori gli facciano una continua vigilanza, perchè 
la malattia si rinnoverebbe con somma facilità. 
Non si predicherà mai abbastanza ai bimbi i tristi effetti dell'ingordigia, 
massime poi alle giovinette, perchè le chicche tolgono loro la giovanile 
avvenenza e la seducente freschezza. 
Pubertà.--La pubertà è l'età nella quale una grande rivoluzione s'opera 
nel corso della nostra vita, l'età nella quale il fanciullo diventa uomo; la 
ragazza, donna. Questa è l'età nella quale ci si schiude davanti un 
orizzonte dorato; nella quale tutto ci sembra color di rosa. È l'epoca dei 
sogni più lusinghieri, degli affetti più vivi; è l'epoca nella quale la 
fervida immaginazione ci trasporta, in cui si fanno mille castelli in aria; 
castelli che pur troppo si sfasciano al primo vento glaciale del nord. 
Eppure si è felici, o per lo meno molti lo sono, perchè adulti si 
rimpiange questa fase della vita nella quale cominciano a far capolino i 
prodromi di potenti fenomeni organici che la pubertà non indugia a 
svolgere. È l'amore, il quale, a partire da quest'epoca, domina 
tirannicamente il nostro essere. E ciò ha voluto natura per mantenere il 
suo fine: la propagazione della specie. 
Innumerevoli sono i piaceri di questa età perchè è appunto nella pubertà 
che lo spirito nostro è avido di novità, di svaghi, di divertimenti, di forti 
impressioni. 
Le feste, le gioconde serate, i balli, i concerti, i teatri sono piaceri che 
attraggono la gioventù, ed ella vi si slancia con tale ardore al quale è 
bene mettere un freno. Infatti essi ponno e moralmente e fisicamente 
riuscire dannosi alla gioventù.
Fisicamente potranno nuocere non usando tutte quelle precauzioni che 
pur troppo in queste occasioni, nelle quali si è esaltati, non passano 
nemmeno per la testa. Infatti il subitaneo passaggio dal caldo al freddo 
o viceversa, l'eccitazione cerebrale che si propaga al corpo, le 
soppressioni totali o parziali di una esalazione, di una evacuazione sono 
cause di affezioni polmonari acute, di irritazioni intestinali, di dolori 
addominali, di bronchiti, di reumi, che possono svilupparsi dopo un po' 
di tempo od anche istantaneamente. 
Moralmente potranno nuocere se il carattere del giovinetto è molto 
impressionabile. È cura dei genitori il preservarlo da questi pericoli. 
Non che io dica di privare affatto il giovane da qualsiasi divertimento 
suaccennato, dal teatro, per esempio, no. Ma aver cura, se si tratta del 
teatro, di sapere a quale produzione assisterà il giovane. Infatti non 
resterebbe male impressionato se assistesse ad una produzione nella 
quale l'amor coniugale si mette in    
    
		
	
	
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