Libro allegro | Page 2

Antonio Ghislanzoni
mio pudore. Addio, mio adorato Sperongiallo.--Fido vuol partire e accenna, sollevando la coda, che attende la lettera. Scrivimi presto, scrivimi spesso, e amami come ti amo.
_Lettera di Sperongiallo a Nasella_
Oggionno, 7 dicembre.
Caruccia mia,
Sotto la coda di Fido ho trovata la tua amabilissima lettera, e non puoi immaginare con quanta gioia io abbia divorato i tuoi profumati caratteri. S��: benediciamo agli uomini, benediciamoli in ogni ora del giorno perch�� infatti non v'ha ora del giorno che essi lascino trascorrere senza colmarci di favori. Il mio nuovo ospite signor Meronzio fa degno riscontro al tuo eccellentissimo provveditore dottor Tencalli. Malgrado il mio amore per te, sempre mai fervidissimo, io mangio dal mattino alla sera. La signora del luogo mi predilige. L'altro ieri, dopo avermi amorosamente palpeggiato il collo e il sottocoda, l'ho udita io stesso gridare alle sue genti: Guai per tutti, se al termine del mese costui non �� grasso come mio marito!--Sarebbe troppo. Debbo dirtelo, Nasella?... Potr�� il tuo amore resistere a siffatta rivelazione? Dal giorno che ci han separati, io ho raddoppiato di volume e di peso.--Ma la bont�� degli uomini �� grande; essi ci hanno disgiunti, essi penseranno a riunirci--e tu poi, tu.... Nasella, quando saremo riuniti penserai a smagrirmi.--Addio, mi chiamano pel quattordicesimo pasto... Nell'orto vicino vi �� una dindietta che canta ogni sera alla distesa l'aria del _vieni meco_; ma io, colla miglior voglia del mondo, non sarei pi�� in grado, stante l'obesit��, di sorvolare al muricciuolo. Vivi dunque sicura della mia fedelt��, e conservati per chi ti ama.
_Nasella a Sperongiallo_
Galbiate, 10 dicembre.
Due righe per dirti che sto bene e che ieri, frugandomi col becco tra le piume posteriori, ho veduto che le mie carni hanno acquistato il candore della neve.--Sei contento? Mi par di sentirti, briccone!... glout-glout.... Eh! convien darsi pazienza! Ieri il guattero mi ha detto sorridendo: fra una settimana ti faremo la festa!... Ci�� significa indubbiamente che questi signori, sempre buoni e amorosi con noi, hanno la intenzione di riunirci. Benediciamo la provvidenza umana!
_Sperongiallo a Nasella_
Ho appena la forza di scriverti, tanto sono obeso. In verit��, questi signori cominciano ad eccedere nella cortesia. Stamane volevano che io mangiassi otto noci col guscio.... Ho protestato; ma il guattero, che non si intende di lingua indiana, mi aperse il becco di viva forza, e credendo farmi un piacere grandissimo, colle noci mi respinse nel gozzo la protesta. ?Inghiotti! inghiotti! gridava dalla sala il signor Meronzio; ti faran bene!? Addio, Nasella! Vado a coricarmi con otto noci sul cuore.... Domani, se sar�� vivo, probabilmente star�� meglio.
_Nasella a Sperongiallo_
16 dicembre.
Sei tu vivo? o piuttosto: siamo noi vivi?... Lascia, lascia che io gridi col poeta:
?Tutto perfidia, tradimento, inganno!?
S��! noi siamo traditi.... La strage dei nostri �� decretata.... Ho appena il tempo di prevenirti.... Se puoi, affrettati.... salta il muro.... riparati all'estero.
I due grossi paperi, che dividevano meco gli innocenti tripud? del pollaio, son caduti stamane sotto il ferro del carnefice. E sai chi �� stato il carnefice? Quello stesso che tutte le mattine ci apprestava il cibo e ci colmava di amorevolezze. La famiglia del Tencalli, uomini, donne, fanciulli, assistevano alla strage ridenti e plaudenti. La sorte di quegli sventurati paperi sar�� la mia. Il mio supplizio fu differito di alcune ore in grazia di un giovine poeta qui giunto da Milano, il quale intercesse per me. Le sue cordiali e fervide invettive contro la scelleraggine umana disarmarono per poco la sanguinaria ferocia del guattero. Ma il buono e coraggioso poeta non ha egli divorato, oggi stesso, alla mensa dei Tencalli, due auree costolette, le quali, or fanno appena cinque giorni, erano incorporate ad un vitello, unico figlio della pi�� onesta delle vacche?--Te lo ripeto: tutti perfidi e spietati!... Dio!... l'uomo bianco!... il coltello!... dove fuggo?...
_Sperongiallo a Nasella_
17 dicembre.
.....La tua lettera mi trova.... spirante. Ti scrivo col sangue.... Mi unisco a te nell'imprecare alla ipocrisia ed alla ferocia degli uomini.... Iddio ci vendicher��.... Ci rivedremo nella patria degli eletti, laddove tutti, uomini e bestie, diverremo ragionevoli e buoni.... per mancanza di appetito. Ti consoli il pensiero che io muoio grasso come i tenori dell'opera, e posso al pari di questi cantare nell'agonia:
Nasella... io t'amo.... io t'amo... E ti precedo in ciel!
Ti dedico il mio ultimo si.... ben.... molle....
......Ah!!!...
_Fido a Diana_
28 dicembre.
?Perdona se ieri non son venuto a trovarti. Sai bene; al Natale, in casa Tencalli, tutti imbestialiscono pi�� del solito. Non dubito che tu avrai passata la festa cristianamente. Qui ce ne siam dati da crepare. Da me solo ho dovuto smaltirmi le ossa di due paperi e quelle di Nasella per giunta. Micione, il gatto di casa, che gli altri anni mi aiutava col suo buon stomaco alla cremazione degli scheletri, questa volta.... fu egli stesso cremato da alcuni buontemponi, i quali, in difetto di pollame, lo mangiarono in guazzetto. Ringraziamo Dio d'aver dato alle nostre carni
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