giornaliera dei galantuomini che 
ordinariamente ozieggiavano in Casino, dicendo male di questo e di 
quello, ammazzando il tempo con interminabili partite a tarocchi o al 
bigliardo, o sbadigliando seduti in circolo, su la terrazza che dominava 
il Largo della Matrice e quasi segregava il Casino dal contatto della 
gente radunata davanti a la chiesa, le domeniche; contadini la più parte. 
Le gite al Muraglione formavano un diversivo, davano pretesto a 
discussioni, a malignità anche; perchè quando noi vediamo fatto da altri 
quel che, con nostro profitto, avremmo potuto fare e non abbiamo 
voluto o saputo fare, l'attività altrui ci insinua nell'animo un rancore 
chiuso; ci sentiamo quasi frodati di quel che ci sarebbe stato facile 
possedere e che scorgiamo intanto in mano di uno che ci apparisce ora 
un intruso e fino a ieri compiangevamo o disprezzavamo come illuso o 
pazzo da legare. 
Chi di quei galantuomini si sarebbe mai immaginato che Tirantello, 
Cucchiaio, Pennino e Santa Barbara, avessero potuto divenire un gran 
podere modello, trasformati dall'attività di un sol uomo; e coprirsi di 
vigneti, di giardini di agrumi, con polle di acqua fatte scaturire quasi 
miracolosamente dalle viscere della terra; con un vasto casamento, con 
stalle, comode abitazioni pei contadini; con una vita rigogliosa, 
fiorentissima, regolata come un orologio dall'intelligenza direttrice che 
aveva saputo operare tale trasformazione, da rendere impossibile a 
qualunque immaginazione il ricostruirsi la visione di quell'aggregato di 
grillaie dove poco addietro le capre, i buoi trovavano a stento un po' di 
erba da brucare? 
E c'era voluto meno di tre anni, perchè i viaggiatori che passavano con 
la vettura postale per lo stradone, mentre davanti la rimessa avveniva il 
ricambio dei cavalli, si accostassero al cancello meravigliati di scorgere 
una scena così ridente colà, dove prima non si vedeva altro che miseria 
e desolazione!
IV. 
E appunto tre anni dopo l'arrivo dell'inglese a Settefonti, una bella sera 
di aprile si erano incontrati al Muraglione, il canonico Medulla e il 
sindaco con altri galantuomini del Casino. 
--Ve lo dicevo, signor canonico? Costui ci darà una bella lezione! 
Ma il canonico era fisso più che mai nella sua diffidenza. 
--Datemi tempo, cavaliere! 
--Tra una settimana avremo la festa della inaugurazione. Siete stato 
invitato? 
--Come tutti gli altri. Io però non mi mescolo con protestanti. Sono 
pecore rognose, e la rogna è un contagio. 
--Ma che c'entra qui la religione? 
--C'entra. E ora che vengono le donne, più protestanti di lui... Ha una 
figlia, lo sapete? Nessuno mi leva di testa che i denari spesi là non 
siano quattrini della setta. Ne inventano d'ogni sorta per far 
propaganda. 
--O se l'inglese non ha parlato mai di religione! 
--Benissimo; è l'arte fina dei protestanti! S'insinuano, s'insinuano... 
Ecco: mi sembrate già mezzo protestante voi, cavaliere; scusate. Ha 
fatto rizzare pure una cappella laggiù. Che bisogno ce n'era? Settefonti 
ha trenta chiese, trenta! 
--Anch'io ho la chiesetta a Sabattino, per la messa, quando siamo in 
villeggiatura--disse uno dei galantuomini, ridendo. 
--Ah! Per la messa. Ma, avete sentito dire finora che l'inglese abbia 
fatto celebrare una sola messa laggiù?
--Se vi chiamasse per celebrarla ogni domenica, non sparlereste. 
--Non sparlo io, dico la verità. E, in quanto ai risultati, vi ripeto: 
Datemi tempo! Eh? Vuole insegnarci a fare il vino? Ma sappiamo farlo 
meglio di lui, e di uva schietta. Farà degli intrugli e discrediterà i nostri 
vini costui. Fa burro e formaggi... di latte di vacca! Avete mai sentito 
dire che si facciano formaggi col latte di vacca? Farà formaggi che 
inverminiscono in due giorni. Se gli inglesi sono porci, da preferirli al 
nostro piacentino, al nostro caciocavallo, peggio per loro. Che è mai 
quel suo burro? L'ho assaggiato; cosa insipida, cosa da medicature, se 
mai. Oh! Vedremo i suoi olii. Per questo ha comprato Pennino e Santa 
Barbara, che hanno boschi di ulivi. Strettoi di ferro, o di acciaio, che so 
io? E la ruggine? Non guasterà gli olii? Don Paolo Conti, che ha voluto 
provarli questi nuovi famosi strettoi, vi ha rimesso mezzo patrimonio 
ed è tornato all'uso antico. E poi, chi troppo abbraccia, poco stringe, 
dice il proverbio. 
Il canonico, fatta una dispettosa scappellata, era andato via. 
Intanto, laggiù, sotto il sole, la vallata sorrideva, col vigneto, con 
l'agrumento, con le cascine bianche, con le vacche pascolanti su per le 
colline ora che e' era da brucare erba fresca sotto gli ulivi di _S. 
Barbara_. In cima a una collina, specchieggiavano due grandi vasche 
d'acqua per l'inaffiatura delle piante di limoni; e, più in là, con la 
facciata tinta in verde pallido, si vedeva il Cottage a un solo piano, 
dove sarebbe venuta ad abitare la famiglia dell'inglese, moglie, figlia e 
una cognata sorella della moglie, con due donne di servizio. 
Il Sindaco e gli altri tre erano rimasti a contemplare, muti, quello 
spettacolo che loro sembrava ancora incredibile, quantunque avessero    
    
		
	
	
	Continue reading on your phone by scaning this QR Code
	 	
	
	
	    Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the 
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.