Fiore di leggende | Page 8

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Pulzella Gaia mi saluta:?di' ch'ella vegna col viso chiarito.--?La vert�� dell'anello era mancata,?per quella gioia c'ha manifestata.
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Messer Galvano forte lagrimava,?e disse:--Lasso! ch'io mi rendo morto.--?E a quell'anello pur si richiamava:?--Di quel ch'io dissi i' non mi fui accorto!--?e fortemente lui lo scongiurava:?--Or mi soccorri, ch'io son a mal porto!--?All'anel non valea lo scongiurare,?ch�� pi�� vertude e' non poteva fare.
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E 'l terzo giorno disse la regina:?--Ciascuno del suo vanto sia fornito.--?Messer Galvan di pianger non rifina,?e nello viso tutto era smarrito.?E s�� chiamava:--O giovane fantina,?Pulzella Gaia dal viso chiarito:?se a te pur piace ch'io non sia morto,?ora mi scampa, ch'io son a mal porto!--
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Del terzo giorno fu il termin passato,?all'anel non valea lo scongiurare;?e per Galvano allora fu mandato,?che tosto ei si dovesse apparecchiare?venire a corte, dove �� giudicato?che a lui bisogna la testa tagliare.?Drappi di seta nera ei s'�� vestito:?messer Galvano alla corte fu ito.
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Disse lo re Art��:--Vegnami avanti?lo ciocco, e la mannaia, e la mazza,?con i baroni e cavalieri erranti,?e tosto tutti vadan ver' la piazza.--?Piangendo se ne andavan tutti quanti;?messer Galvano ciascuno s�� abbraccia.?Donne e donzelle, tutte allor piangea?d'un s�� pro' cavalier ch'elli perdea.
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Messer Galvan, lo nobile barone,?lo ciocco e la mannaia lui portava;?e questo fea perch'elli era ragione;?ed aveal tolto a colui che 'l guidava,?dicendo:--Poi ch'i'ho fatto tradigione?alla Pulzella, che tanto mi amava,?dappoi ch'i'ho fallato allo mio amore,?ben �� ragion ch'io muora con dolore.--
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Messer Galvano alla piazza ne andava:?di seta un drappo li fu appresentato.?Messer Galvano suso si montava,?lo ciocco e la mannaia have posato.?Tutti li cavalier gran duol menava?del buon Galvano, cavalier pregiato;?e poi ciascuno indrieto torna presto:?sua cruda morte non vuol aver visto.
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Messer Galvano s�� prese a parlare,?e disse allo re Art��:--Or m'intendete:?la baronia fate presto tornare;?questa grazia, per Dio, mi concedete!?Da tutti quanti mi vo' accombiatare;?sar�� contento, se 'l don mi farete.?Tutti i baroni che son scritti in corte?s�� vegnano a vedere la mia morte.--
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Lo re Art�� s�� li fece tornare;?tutti a messer Galvan furono intorno;?e tutti quanti aveano a lagrimare,?e da messer Galvan s'accombiat?rno.?Messer Galvano si prese a parlare:?--Della mia morte non sono musorno.?L'anima mia ne raccomando a Dio:?morir vo', giacch�� piace all'amor mio.--
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Galvano al ciocco allor s'inginocchiava,?e s�� chiamava:--O rosa imbalconata,?poi che t'�� a grado, morir non mi grava,?la mia morte si fu ben meritata.?Merta morire mia persona prava.?Dove sei tu, o donna delicata??Pure una volta veder ti vorria;?poi di morir non mi rincresceria.
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Allora la Pulzella con pietade,?per camparlo da morte e darli vita,?tosto s�� corse inver' quelle contrade;?drappi di seta nera fu vestita.?Molto gioiosa per quei sentier vade;?mai non fu vista donzella s�� ardita.?E, per camparlo, lei si messe in via?con molta gente e gran cavalleria.
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E la Pulzella fece suo' richieste,?ben trentamila giovani donzelle;?tutte di seta nera f?r suo' veste,?e quelle eran lucenti pi�� che stelle;?e via cavalcan per ogni foreste.?Ben eran venti schiere tutte belle;?ciascuna aveva mille cavalieri,?e buone arme e correnti destrieri.
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Allora la Pulzella molto presta?tostamente cavalca in quella parte,?appresso a Camellotto senza resta,?secondo come dicono le carte;?tamburi e trombe, che parea tempesta;?e queste gente fea venir per arte.?Lo re Art��, quando questo ascoltava,?al buon Galvano la morte indugiava.
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Tutti li cavalier della ventura?vedere andavan quella turba magna.?Tosto elli corson, preson l'armadura,?e cavalcaro verso la campagna.?Di quella gente avevan gran paura,?che coverto era 'l piano e la montagna.?Messer Galvan davanti dalle schiere?feridor lui vuoi esser lo primiere.
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Pulzella Gaia sua magna bandiera?in questa ora l�� fece fermare.?Quando l�� apparve la chiarita spera,?tutta la gente fe' meravigliare.?E lei si trasse fuori d'ogni schiera,?e fortemente prese a biastemare:?--O cavalier, cattivo e disliale,?che l'alto Iddio si ti metta in male!
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O dislial, perch�� m'hai palesata??Mala ventura a chi ti cinse spada!?La pi�� gentil donzella hai ingannata?che si trovasse per ogni contrada;?onde per te io sono imprigionata;?ben vo' morir, dappoi ch'ella t'aggrada.?Mia madre mi dar�� prigion s�� forte,?che meglio mi sar��a aver la morte.--
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E l'uno e l'altro s�� forte piang��a,?e intrambi duo s�� si abbracciava.?Lo re, tutta la corte li vedia,?di suo' bellezze si meravigliava.?E la Pulzella Gaia in quella dia?dal buon Galvano s�� s'accombiatava.?E disse:--Amanza ti convien trovare:?pi�� non potra'mi veder n�� parlare.--
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Pulzella Gaia di qui fu partuta,?e ritorn�� alla savia Morgana.?Quando la madre allora l'ha veduta,?s�� li disse:--Or donde vieni, puttana?--?E po' in prigione lei l'ebbe mettuta?in una torre, ch'�� tanto sottana;?non vedea luce, sol, luna n�� stelle,?e stava in acqua fino alle mammelle.
CANTARE SECONDO
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Lo re Art�� al cavalier parloe,?e disse:--Ahi, messer Galvan giocondo!?pi�� bella amanza tu ingannasti m��e,?ch'avesse cavalier di questo mondo.?Pi�� lucente che stella questa foe,?le suo' bellezze non trovavan fondo.?Tapino te! come fallato hai,?ch'alla tua vita pi�� non la vedrai!
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Messer Galvano allor prese a parlare.?Disse:--Signor, se Cristo mi perdona,?non so in che parte me ne deggia andare?per ritrovar quella gentil persona.?Mai barba n�� capelli vo' tagliare,?n�� su tovaglia non manger�� adorna,?se non racquisto la speranza mia;?n�� torner�� qui la persona mia.--
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E, detto questo, elli s'accombiatava.?Di presente part�� da Camellotto,?ed in lontane
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