farsi un'idea. I lettori si 
rammenteranno dell'Aurora boreale che apparve ai venticinque 
dell'ottobre decorso; la sera appunto del venticinque d'ottobre era 
l'ultima che, a nostro giudizio, dovevamo passare in Firenze. 
--Anche il cielo si tinge di rosso--Gridò il solito compagno, provocando 
un'occhiataccia dal padron di bottega, il quale dacché aveva 
raggruzzolato la miseria di un mezzo milione si era buttato, anima e 
corpo, nella categoria dei ben pensanti--Allegri ragazzi--Continuò collo 
stesso tuono di voce lo scapato--Gli augurii, non potrebbero essere 
migliori... Evviva il rosso! 
--Evviva!--Rispondemmo noi tutti, contenti come pasque per la nuova 
distrazione che ci dava quel caso inopinato e maraviglioso che faceva 
inorridire dallo spavento il superstizioso fellak e la donnicciola dei 
nostri camaldoli; due selvaggi in questo secolo in cui non si fa che 
ragionare di civiltà. 
Dopo pochi minuti, lasciai i miei compagni, e prima di ridurmi a casa, 
ebbi vaghezza di vedere, forse per l'ultima volta, il lungarno. Era 
deserto! Non sto a ripetere tutti i pensieri che, ispirati dalla solitudine, 
si accavallavano e si cozzavano nel mio cervello in ebollizione: 
finalmente si poteva partire, e partire per la Repubblica... finalmente 
era venuto il momento di far vedere ai nostri nemici che non si era 
buoni soltanto a declamare per i caffè e per le bettole, finalmente si 
realizzava quel sogno che da tanto tempo vagheggiavamo nel più 
segreto dei nostri pensieri. E dire che i pezzi grossi della democrazia, 
tutti, come un sol uomo ci avevano sconsigliato. Ma che vogliono 
dunque--ripeteva tra me--questi vecchi che coi loro scritti, colle loro 
opere sono stati i primi a farci amar la repubblica?--Lasciar solo là, tra 
un popolo straniero, Garibaldi e farci sfuggire una sì bella occasione.... 
Ma che vogliono dunque costoro?.... Alla fine soccorrendo la Francia, 
noi non adempiamo che al nostro dovere; si soccorre la nostra sorella 
maggiore, la patria delle grandi iniziative, quella che ci ha istruito colle 
sue opere, che ci ha dato sollazzo coi suoi romanzi, che ha fatto le 
spese dei nostri teatri, che dal campo sereno e grandioso della scienza a 
quello frivolo della moda ci ha dato ogni cosa; se ci è di mezzo quel 
maledetto affare di Montana, che colpa ce ne ha la Francia, che colpa 
ce ne hanno i discendenti di Voltaire e di Danton, i figli di quella 
Nazione che ha proclamato per prima in faccia all'attonito mondo i
diritti dell'uomo?.... Oh! la sarebbe bella, se i nostri soldati fossero 
mandati in China o in qualunque parte del mondo, a puntellare un 
monarca imbecille e codardo, oh! la sarebbe bella, che se ne avesse a 
fare un carico a noi!... Eppoi andare contro un re per la grazia di Dio, 
noi che non crediamo in Dio e non abbiamo i re nelle nostre simpatie; 
aiutare un governo che ha i palloni volanti per posta e per soldato 
chiunque è buono di portare un fucile; utilizzare a prò di causa 
santissima una vita noiosa e disutile, traversare il Mediterraneo, veder 
città e paesi che tante volte abbiamo sentito nominare nei libri, e che 
tante volte abbiamo desiderato vedere, riabbracciare i vecchi compagni 
con cui in altro tempo si è diviso i pericoli e l'emozioni delle battaglie; 
inebriarsi di nuovo tra la polvere, il fumo e l'assordante rumore dei 
combatimenti; e udire le grida dei prodi, che si lanciano, come un 
sol'uomo, alla carica e unirsi a loro e vederli... vederli da vicino i 
terribili soldati che fan tremare l'Europa, misurarsi con essi, picchiarsi, 
vincere, morire forse anche pel nostro ideale.... Oh! le care fantasie che 
mi carezzavano l'immaginazione, sotto quel Cielo di fiamme, sul quale 
proprio davanti ai miei occhi staccava superbamente modesto, il tempio 
monumentale di san Miniato--Anche là sono morti dei repubblicani--Io 
dissi con compiacenza a me stesso--anche là fu combattuta l'aspra 
tenzone che da tanto tempo agita l'umanità... Essi son morti, ma vivono 
eterni nella memoria del popolo. Oh! toccasse a noi la lor sorte! 
Insomma d'idea in idea, di fantasticaggine in fantasticaggine, chi sa 
dove sarei andato a cascare, se, più macchinalmente che altro, non mi 
fossi ritrovato sulla piazzetta, dove era la mia 
abitazione--Eccolo--Gridò una voce ben nota, appena spuntai 
dall'angolo della via. 
--Eccolo!--Ripresero altre voci; 
I miei due amici, a cui se ne erano aggiunti altri due, avevan fatto un 
capannello davanti al mio uscio e mi avvidi alla prima che mi 
aspettavano. 
--Abbiamo creduto bene di venir tutti da te; così domani saremo sicuri 
di svegliarci e non recheremo disturbo ai nostri padroni di casa... 
--Lo recherete al mio--Interruppi.... 
--Non importa; già ora siamo liberi; abbasso i padroni... 
--Specialmente quelli di casa, che se si tarda a pagarli, diventano 
peggio di jene.
--Su.. su; gridarono tutti. 
--Su!--Gridai anche io, facendo di necessità virtù; che oramai o 
girellare tutta la notte, o portare in casa mia quell'indiavolati. 
S'immagini il lettore, che cosa    
    
		
	
	
	Continue reading on your phone by scaning this QR Code
 
	 	
	
	
	    Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the 
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.
	    
	    
