li uniscono ancora più strettamente, 
perchè accrescono la simpatia e la stima reciproca. L'amore ardente che 
li univa d'amanti a poco a poco s'acquieta, si calma, dando luogo ad un 
affetto profondo che raramente si può svellere dal cuore. 
Difficilmente i matrimoni d'onore riescono a bene, ed anche il 
proverbio «chi per onor si piglia per rabbia si scapiglia» conferma 
quest'asserzione. 
Come sono felici coloro che legati dai vincoli della stima, dell'affezione 
e della devozione trascorrono la vita loro tranquilli, col cuore pieno di 
gioia e di tenerezza! Come lesti trascorrono i giorni loro! Come arride 
loro il sereno avvenire. 
E la loro contentezza s'accresce quando il primo frutto d'amore rende 
ambiziosa e fiera la sposa che può sentirsi chiamata col dolce nome di 
madre. 
Le cure dei coniugi allora sono rivolte al figlio loro perchè possa 
crescere dietro il loro esempio buono e virtuoso, e benedica quando 
sarà adulto chi gli diede la vita fisica e morale!
PARTE SECONDA. 
*Piaceri dell'amore materno e paterno.* 
Quando la donna è resa madre, i suoi pensieri, le sue più tenere cure, le 
sue più dolci affezioni sono riservate per la sua creaturina. È istinto di 
amarle profondamente affinchè possano crescere forti e robuste. E 
l'amore e tanto più intenso verso il bambino quanto più grande è 
l'affetto che porta al marito. Osservate con quanta gioia quella 
affettuosa madre accarezza il suo fanciullino, con quanta gioia lo bacia 
prodigandogli le più affettuose cure. Essa si assoggetta per lui a fatiche, 
a veglie, a inquietudine con costanza e quasi con gioia, per avere un 
sorriso, un bacio del suo angioletto. Come scrive Giusti nella sua 
poesia: 
«In ogni pena, un nuovo affetto impara.» 
Essa condivide le piccole afflizioni del bimbo, e gioisce de' suoi 
giuochi infantili. Cerca di indovinare i suoi minimi bisogni, i suoi 
piccoli desideri per soddisfarli affine di vedere il viso del suo 
figliuolino raggiante di gioia. E non meno profondo, quantunque 
diverso, è l'amore del padre. Anche esso è dominato da questo istinto 
lodevolissimo che lo attacca sempre più alle gioie della famiglia. Solo 
gli uomini abruttiti dal vizio mancano di questo sentimento naturale, 
rendendosi così di lunga inferiore alla belva la più feroce. 
Se il padre non presta ai bimbi suoi quelle amorose cure che sono 
proprio delle madri, egli però cerca col suo indefesso lavoro di formarsi 
uno stato sempre migliore del presente per poter dare alle sue creature 
quell'educazione di cui tanto abbisogna un giovane. E quando stanco 
del lavoro giornaliero si reca a casa, con quanta gioia vede venirsi 
incontro i suoi demonietti vispi e allegri, e gettarsi fra le sue braccia e 
baciarlo e chiamarlo col tenero nome di papà. 
Non è questa per un uomo di delicati sentimenti una delle più dolci 
soddisfazioni? Ma il suo amore s'accresce quando i fanciulli si fanno
più grandicelli, quando cominciano a parlare, a comprendere. Con 
quanta pazienza esso allora cerca d'istruirli e risponde loro alle più 
piccole domande!... E fatti giovani, allora i coniugi ripongono in loro le 
loro più lusinghiere speranze, perchè allora possono raccogliere il frutto 
dei loro sacrifizi, del loro amore! 
 
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CAPITOLO VI. 
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PARTE PRIMA. 
*Della procreazione.* 
Norme igieniche.--Coloro che amano di godere sempre una buona 
salute e quei conjugi che desiderano avere una bella e maschia prole 
devono procurarsi e leggere attentamente l'Hygiène du Mariage, perchè 
per la salute dei frutti e per quella degli stessi procreatori non è 
indifferente di librarsi ai piaceri voluttuosi di amore in tutti i luoghi, 
tempi e circostanze. Noi accenneremo le norme elementari. Intanto le 
epoche migliori per la fecondazione sono la primavera e l'autunno. 
Migliore poi è la primavera, perchè quella dolce aura profumata che 
spira accarezzando i primi fiori, i verdi ramoscelli, quel tiepido sole che 
ci rallegra, la natura che ci risveglia, tutto insomma ci invita a gustare 
delle dolci ebbrezze di amore. 
I fisiologi, in base a molte osservazioni prese, sostengono che gli 
individui concepiti durante i rigori invernali, o durante i cocenti calori 
d'estate, crescono deboli, gracili, e sono difficilmente educabili. 
Gli animali invece non hanno che una sola epoca dell'anno per 
procreare; ma sebbene l'uomo possa far ciò in tutte le stagioni, deve 
osservare le predette norme, e prova della verità di questi citerò il
seguente 
RACCONTO[1] 
[1] Estratto dagli annali fatti rari. 
«I coniugi di Lor..., dotati d'una buona costituzione fisica, d'una salute 
floridissima e senza alcun vizio ereditario, dopo 10 anni di matrimonio, 
non avevano potuto conservarsi un sol figlio dei sei che avevano avuto, 
perchè, quantunque il parto fosse regolare, essi non campavano che due 
o tre mesi stante la loro gracilità. 
«I medici riuniti a consulto credettero che il male fosse durante la 
gestazione, perciò ordinarono un regime particolare di vita alla signora 
quando si sentì di nuovo madre. Il parto ebbe luogo felicemente, ma il    
    
		
	
	
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