Tre racconti sentimentali

Paolo Bettoni

Tre racconti sentimentali

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Title: Tre racconti sentimentali
Author: Paolo Bettoni
Release Date: February 27, 2006 [EBook #17874]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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TRE RACCONTI SENTIMENTALI
DI
PAOLO BETTONI

Propriet�� letteraria dei Tipografi-Editori.

Illustrazione: --Signore, rispose Antonio.... io suono per la prima volta e forse per l'ultima....
BETTONI. Vizio, miseria e virt��, Pag. 34.

TRE RACCONTI SENTIMENTALI
1.�� VIZIO, MISERIA E VIRT��
2.�� UN GENTILUOMO MENDICO
3.�� UN AGNELLO FRA DUE LUPI
DI
PAOLO BETTONI
MILANO PER BORRONI E SCOTTI
1855.

VIZIO, MISERIA E VIRT��
In un viottolo poco lungi dalla Piazza Castello in Milano avvi una casaccia coi muri qua e l�� screpolati e puntellati, una casaccia umida, o scura, immonda e dotata di tutte le qualit�� necessarie per destare ribrezzo in chiunque non abbia i sensi ottusi e grossolani affatto. Questa schifosa e pericolosa catapecchia �� abitata da dieci o dodici inquilini, tutta gente miserabile, che sta in armonia col luogo, gente cenciosa, di cattivo odore e di sinistro o malaticcio aspetto. Pare impossibile che vi sia un uomo abbastanza sfrontato da confessarsi proprietario di un tale ammasso di pietre guaste, di legnami tarlati e di ferramenta corrose dalla ruggine. Si crederebbe che questo lurido albergo fosse per vergogna abbandonato in perpetuo a chi ha il coraggio di abitarlo. Ma non facciamo paradossi, n�� strane osservazioni a danno della verit��. Non vi �� cosa materiale al mondo, e sia pur vile e spregevole, purch�� utile, la quale non appartenga ad un padrone, sempre pronto con tutte le sue forze a difenderla dalle usurpazioni, e far valere i suoi diritti di propriet��. Anche la casa in proposito ha dunque un padrone, il quale �� visibile alle scadenze per riscuotere il danaro degli affitti, danaro scaturito in complesso da tre fonti, vale a dire dal lavoro, dall'elemosina e dal delitto. Al padrone non importa un cavolo di queste provenienze: egli bada soltanto se le monete sono di buona lega e di giusto valore. Chi non paga puntualmente la pigione deve sloggiare senza misericordia. Per verit�� non sarebbe un castigo l'abbandonare quella fetida tana, ma il guajo si �� che bisogna lasciarvi i mobili. Mio Dio, i mobili! S��, s��, questa parola indica tanto la bella e preziosa suppellettile del ricco, quanto i vecchiumi e gli stracci del povero. Ci vorrebbero due nomi diversi per significare due cose diverse. I morbidi letti, gli specchi dorati, le intarsiature, i vasi del Giappone, i divani e le poltrone di velluto sono arnesi differenti dai grossolani pagliericci, dai rappezzati e smilzi materassi, dalle tavole greggie e dondolanti, dalle cassapanche rovinate, e dalle scranne di paglia dure e zoppicanti. La parola mobili pare alle volte uno scherno, quando non si voglia considerarla come la parola uomo, che esprime tanto il principe quanto il facchino. Ma non proponiamo inutili riforme, e seguitiamo a chiamar mobili quelli del ricco e quelli del povero indistintamente. Sarebbe piuttosto da impedire che il secondo non ne fosse molte volte spogliato, come il primo �� sicuro di non esserlo mai. Bello, ma impossibile voto finch�� vi saranno pigionali che non possono pagare, e padroni che vogliono essere pagati. Quello della casa screpolata e puntellata �� il pi�� feroce e inesorabile dei padroni. Ad ogni ricorrenza di Pasqua e San Michele vi sono mobili per suo conto sequestrati e venduti all'incanto. Cos�� per suo conto vi sono poveretti che piangono, o sloggiano denudati delle cose pi�� necessarie.
Il pigionale anziano di questa casa, colui che ha veduto succedervi molti cambiamenti, colui che non �� disturbato nel possesso di due stanze, perch�� paga esattamente il suo fitto, �� un uomo di sessant'anni soprannominato Tribolo, un vecchietto svelto, allegro, sorridente e garbato quanto mai. Egli vive per dare una mentita ai fisionomisti lavateriani. Il suo volto presenta tutti i caratteri della bont��, ed �� il volto di un fino e consumato briccone. Tribolo �� usurajo, mezzano, falsario e compratore di roba rubata. Non si d�� tristizia che egli non sia capace di commettere per amore del guadagno. Nondimeno i suoi modi e la sua cera non rivelano punto il suo carattere odioso, e le malvagie abitudini nelle quali �� indurato. Sia pur vero e stabilito che il vizio e le turpitudini dell'animo stampano pi�� o meno il loro marchio nella fisonomia dell'uomo: Tribolo �� un'eccezione alla regola, una verit�� meravigliosa, un fenomeno singolare. Egli domanda il sessanta per cento con una gentilezza ammirabile, accompagna una proposizione diabolica con uno sguardo soave, nega la verit�� con un suono di voce
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