Riconciliazione | Page 2

Tommasina Guidi
dal portico e guard�� in alto, Paolina ebbe la tentazione di serrare la finestra per non vedere il saluto che andrebbe a volare lass��, ma non pot�� compiere la risoluzione.--Immobile stette a guardare e vide il bel sorriso dell'avvocato Zaeli, vide il cenno famigliare che giungeva a lei, poi vide lo sguardo sollevarsi d'un metro, la mano portarsi al cappello, e... buona notte! il saluto era andato al ventaglio. Paolina Grim*** si lasci�� andare su la seggiola.
--Dir�� a Zaeli che Cecilia Rigotti mi toglie la pace, mormor�� indignata. Donne simili non ne conobbi mai! e se nella mia vita avr�� ad incontrarne, io lo sento... io morr�� di gelosia. Zaeli �� onesto... dubito forse di lui?... no! mi rivolta l'impertinenza di Cecilia, �� lei che odio...
Aspettava intanto di veder aprir l'uscio e cercava di comporre il volto alla quiete.
--Zaeli che fa? dovrebbe esser qui!
Si alz�� da sedere.
--Ma �� la serva che non ha udito il campanello... vado io. No, no, �� qui... ebbene? che fa Zaeli?...
In verit�� nessuno compariva. Aspett�� mezzo minuto e poi si precipit�� all'uscio, travers�� due stanze, aperse la porta di casa.
Povera Paolina! L'avvocato Zaeli col cappello in mano in atto cortese parlava colla signorina Rigotti, che appoggiata al parapetto della scala, quattro o cinque gradini pi�� alto, salut�� con molta disinvoltura l'amica, continuando il discorso:--Il suo micino scappava tutti i giorni dalla finestra del corridoio per andarsene a passeggiare a pian terreno; essa ne soffriva perch�� un micino bianco bianco, senza un pelo nero, era raro, n�� volerlo smarrire; ringraziava il signor avvocato che col bastone leggiero leggiero, lo aveva ricondotto all'ovile...
Difatti, un tesoro di gattino trottava verso la sua padrona, e l'avvocato con la punta del bastoncino lo toccava carezzevolmente alla coda perch�� risalisse pi�� lesto.
Paolina Grim***, smorta da far piet��, abbracci�� con occhio smarrito quella scena domestica che si tingeva ai suoi occhi di artificio e di pericolo sommo.
L'avvocato si appress�� tosto all'uscio di casa Grim*** lontano le mille miglia dall'idea di aver commesso una mancanza; e solo cinque minuti dopo essersi seduto a fianco della sua innamorata, avvert�� in lei un'ombra di malinconia che le velava lo splendido occhio azzurro.
--Che c'�� Paolina?
--Nulla.
--Come nulla? sei triste, hai le mani fredde... guardami. Dov'�� tuo fratello?
--Tonino �� di l��.
--Il babbo sta bene?
--Benissimo.
--Tu?...
--Benissimo.
--Hai qualche cosa da raccontarmi?
--Non saprei, Zaeli, non saprei... ah ti prego, non guardarmi cos��! quando ti dico di non aver nulla!
--Bimba, bimba! fece l'avvocato, considerandola e minacciandola col dito. Non farmi misteri, veh! sai ch'io vivo in te, e se non ti vedo quieta, m'inquieto anch'io...
Paolina sorrideva, si coloriva in viso, risuscitava sotto la dolce e benevola influenza dell'amore sincero. Confessare le sue pene di gelosia non lo poteva senza sentirsi vergogna; negare d'aver sofferto un attacco di bile, un insulto di malinconia le pareva ingratitudine e offesa verso il cuore che s'interessava di lei, e d'altronde sentiva necessit�� di concedersi uno sfogo, di vendicarsi in qualche guisa contro Cecilia Rigotti.
--Vuoi saperlo? disse risoluta. Ho dell'ira.
--Dell'ira, Paolina? caspita, e non mi dici con chi?
--Con tutti coloro che situati molto in basso pretendono di sopravvanzare la gente civile a furia di chiassate; che poco o niente educati si danno dell'importanza; che pieni di debiti sfoderano gale come grandi signori, che... che...
--Oh questa �� una requisitoria bella e buona contro gli spostati.
--Non posso soffrire! continu�� Paolina. Io sono cresciuta lavorando, vestendo con una modestia che... non faccio per lagnarmi, ma il babbo non ha dato saggio di larghezza a mio riguardo! non ebbi un divertimento... e colei...--guard�� il soffitto--colei suona tutto il d��, sciupa in casa abiti di valore, girovaga qua e l�� nei teatri, nelle feste!--parlo di Cecilia Rigotti; concluse grave, un po' ansante, ma col cuore pi�� sollevato.
E guard�� in viso l'avvocato per iscoprirvi l'impressione prodotta dal nome della vicina.
--Ti d��nno noia queste cose? ma io non le osservo, o tutt'al pi�� le deploro; disse l'avvocato, intento a puntare un fiore fra le treccie di Paolina. Deve importare a te che la signora Rigotti, faccia, vada, sciupi e dia luogo a commenti! lascia fare i commenti a chi ha dell'ozio d'avanzo.
--Ma... �� vero. Egli �� che l'ho tanto vicina.
--Fa conto di non averla.
--Ma per forza la vedo.
--Non occupartene.
--Sua madre �� buonissima! mi fa compassione.
--Quella �� povera gente!... Non ti straccia mica i capelli il gambo del fiore?
--No. Figurati che suo padre si trova in una condizione difficile.
--Peggio per lui.
--E la figliuola mostra di non accorgersene...
--Peggio per lei.
--�� d'una vanit�� insopportabile! si crede bella mentre non lo ��... ti pare, Zaeli, che sia bella la Cecilia Rigotti?...
--Neanche per sogno!
Nello slancio di felicit�� fu per miracolo, se Paolina non commise uno scandalo; il cuore le aveva nientemeno suggerito di buttare le braccia al collo del suo fidanzato.
* * *
Si era udita una detonazione d'un'arma da fuoco.
Il dottor Grim***, seduto a tavola co' suoi due figliuoli, scatt��
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