Il Principe della Marsiliana | Page 2

Emma Perodi
dica che se non viene la principessa �� inutile che venga neppur lui.
Fabio Rosati stette un momento pensoso, con gli occhi fissi per terra, poi stendendo la mano al sor Domenico gli disse:
--Credo che abbiate ragione;--e senza salutare nessuno risal�� in botte e si fece condurre al palazzo del principe della Marsiliana. Nel passare sotto la porta carrozzabile per entrare nel cortile, Fabio domandava al guardaportone alto, solenne e tutto tronfio di portare la livrea della antica casa principesca, se Sua Eccellenza era tornata.
Il guardaportone, senza aprir bocca, brandi la mazza con gesto da re di corona e accenn�� al Rosati il _pha��ton_ attaccato che aspettava il principe, e quindi ripos�� in terra la mazza e riprese a guardare con occhio sprezzante la gente che passava a piedi.
Fabio sal�� di corsa le scale. Giunto nell'anticamera nella quale il trono, formato di arazzi portanti lo stemma della famiglia nel centro e le imprese del celebre cardinal Urbani, sulla parte laterale, occupava tutta una parete, si ferm�� e disse al servitore di guardia di annunziarlo, e senza aver la pazienza di attendere la risposta, si mise alle calcagna di lui per l'ampia galleria, nella quale tutto un passato di deit�� olimpiche e d'imperatori romani parevano schierati per far gli onori a chi passava.
Fabio non volse neppure uno sguardo su quei marmi preziosi; il suo occhio grande e dolce pareva che non provasse il bisogno di guardare nulla di ci�� che lo circondava, che non ubbidisse a nessuna curiosit��. Eppure era la prima volta che entrava in casa Urbani, o almeno in quella parte del palazzo riservata alla famiglia, poich�� il principe aveva al pianterreno due stanze che guardavano sul Corso e nelle quali riceveva la mattina tutte le persone che non erano presentate alla principessa. Fabio Rosati, segretario di una quantit�� di comitati, nei quali figurava il nome del principe della Marsiliana, e anche del Circolo dei Cittadini di cui don Pio era presidente, aveva frequentissime occasioni di avvicinarlo. Svelto, intelligente, bench�� privo affatto di cultura, rispettoso senza cortigianeria, e sopratutto buono e abile, Fabio era riuscito a conquistare l'animo di molti patrizii romani, e specialmente di don Pio, il quale ora aveva rimesso nelle mani di lui l'esito della sua elezione a deputato.
Il servo si ferm�� in fondo alla galleria, dinanzi a una porta grigia tutta coperta di dorature, e buss�� leggermente. Il cameriere di fiducia del principe, un francese sbarbato, con gli occhiali che davano alla sua fisonomia l'aspetto di prete, comparve sull'uscio, e vedendo Fabio, che conosceva, lo preg�� di entrare in un salottino precedente la camera del principe.
Don Pio, appena udita la voce di Fabio, gli and�� incontro e gli strinse cordialmente la mano.
--Grazie di essermi venuto a prendere,--disse al Rosati.--Mi annoiava di giunger solo in mezzo a tutta quella gente.
--Non vengo per questo,--rispose Fabio guardando in terra e non sapendo come riferire al principe le parole del sor Domenico. Dacch�� era entrato nel palazzo sentiva maggiormente tutta la stranezza della proposta che doveva fare, e non aveva il coraggio di esprimerla.
--Occorrono altre somme per le spese elettorali?--domand�� il principe.--Me lo dica francamente; so quanto bevono gli elettori romani, e nulla mi stupisce.
--No, no; ho ancora qualche migliaio di lire,--disse il Rosati sorridendo.--Si tratta di una cosa molto pi�� difficile a dirsi.
--Me la dica subito,--insist�� il principe senza turbarsi;--sono preparato a tutto.
--Senta, il sor Domenico, l'oste di Muzio Scevola, dice che se stasera non viene la principessa insieme con lei, i voti del Trastevere le saranno per la massima parte negati.
Il principe sorrise mettendosi il monocolo all'occhio sinistro, e guard�� fisso il Rosati dicendo:
--�� una condizione curiosa e non so se donna Camilla l'accetter��; tenter��. Ma l'ora �� passata gi��,--aggiunse il principe guardando una piccola pendola di smalto posata sopra la scrivania;--lei vada a far pazientare chi mi aspetta, io cercher�� d'indurre la principessa a venir meco.--E accompagnando il Rosati nella galleria, don Pio penetr�� nel salottino di sua moglie, e appena passata la soglia di quella stanza spar�� dal volto di lui tutta l'espressione di dolce bonariet��, che aveva durante la conversazione col Rosati.
La principessa nel vedere il marito si alz�� e fece cenno a due monache di Santa Rufina, che erano sedute in faccia a lei, di lasciarla.
--Che cosa vuoi?--domand�� la piccola signora al marito con voce leggermente nasale, andando verso lui dopo aver accompagnato all'uscio le suore.
--Sai che io voglio in ogni modo esser deputato e che sarebbe un'onta per me se col mio nome, col mio passato, con le mie aderenze e i miei mezzi non riuscissi a essere eletto!
--Non le capisco certe vanit��,--diss'ella alzando gli occhi al cielo.--Quando uno si chiama Urbani non ha bisogno di tenere a un titolo che il popolo pu�� conferirgli, e pu�� anche ritorgli.
--I tempi sono cambiati, bisogna camminare con essi se non si vuol restare schiacciati e
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