Il Benefattore

Luigi Capuana
粄Il Benefattore

The Project Gutenberg EBook of Il Benefattore, by Luigi Capuana Copyright laws are changing all over the world. Be sure to check the copyright laws for your country before downloading or redistributing this or any other Project Gutenberg eBook.
This header should be the first thing seen when viewing this Project Gutenberg file. Please do not remove it. Do not change or edit the header without written permission.
Please read the "legal small print," and other information about the eBook and Project Gutenberg at the bottom of this file. Included is important information about your specific rights and restrictions in how the file may be used. You can also find out about how to make a donation to Project Gutenberg, and how to get involved.
**Welcome To The World of Free Plain Vanilla Electronic Texts**
**eBooks Readable By Both Humans and By Computers, Since 1971**
*****These eBooks Were Prepared By Thousands of Volunteers!*****
Title: Il Benefattore
Author: Luigi Capuana
Release Date: February, 2005 [EBook #7459] [This file was first posted on May 4, 2003]
Edition: 10
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK, IL BENEFATTORE ***

Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Charles Franks and the Online Distributed Proofreading Team.
Prodotto in comune tra Progetto Manuzio e Project Gutenberg

Luigi Capuana
IL BENEFATTORE

INDICE
Il Benefattore
Per un sogno
Raccontava il dottor Maggioli:
I. I microbi del signor Sferlazzo
II. L'incredibile esperimento
III. Un geloso!
IV. La redenzione dei capolavori
V. Due scoperte.
VI. L'invisibile
VII. Il busto
Care parentesi
Enimma

Il Benefattore

I.
Dal balcone centrale dell'Albergo del Gallo in piazza del Municipio a Settefonti, visto fermare la carrozza davanti al portoncino, l'albergatore era sceso giù in maniche di camicia, per dare il ben arrivato ai forestieri; e rimaneva un po' deluso, scorgendo che la carrozza ne conteneva uno solo. Il quale poi non si affrettava a smontare, ma restava rannicchiato in fondo al legno, con gli occhi socchiusi, quasi non avesse ancora avuto il tempo di svegliarsi interamente dal sonno fatto lungo la strada.
Invece, il viaggiatore non credeva di essere già arrivato. Udita però la voce dell'albergatore che, cavandosi il berretto di lana a maglia con fiorami rossi e verdi, gli domandava se doveva poi portar su le due valigie, balzava lesto a terra accennando col capo una risposta affermativa; e si metteva sùbito a guardare attorno, per la piazza, come persona che cercasse d'indovinare una località, un indirizzo, secondo le indicazioni ricevute.
Fece un gesto di soddisfazione infatti, pagò il cocchiere, disse, con accento straniero, all'albergatore:--Una stanza, tutta per me! (da questo si capiva che era pratico degli alberghi dei paesetti siciliani) e si avviò direttamente verso lo studio notarile, su la porta del quale egli aveva potuto leggere da lontano: BANCA LA BELLA, quantunque lo scritto della misera insegna fosse mezzo scancellato.
Il notaio giocava a tressetti con un vecchio prete e lo scrivano. All'apparire del forestiero fermatosi un istante sulla soglia--la porta era spalancata, e non c'era vetrina o paravento che vietasse ai curiosi ed agli sfaccendati di osservare da fuori quel che si faceva là dentro--il notaio, deponendo le carte che teneva spiegate in una mano, si sollevava a metà dalla seggiola a bracciuoli, e con un inchino invitava colui a inoltrarsi.
--In che posso servirvi, signore?
--Credo di parlare col notaio La Bella--disse il forestiero.
--Precisamente.
--Ecco una lettera che le spiegherà il motivo della mia venuta.
Sul viso del notaio si scorgeva lo stupore e l'incredulità suscitatigli dalla lettura di quel foglio azzurrognolo che egli teneva a distanza per aiutare gli occhiali a capestro lasciati scivolare fin sulla punta del naso, come ne aveva l'abitudine.
--Sicchè--poi esclamò, posando il foglio sul tavolino e squadrando da capo a piedi il forestiero--voi vorreste acquistare dei terreni, cioè i terreni che di là della strada provinciale salgono verso le colline di Tirantello e il molino del _Cucchiaio_?
--Tutti.
--Ma sono un mucchio di sassi, buoni soltanto per piantarvi sommaco; io non li vorrei neppure regalati.
--Io, invece, non li chiedo in regalo; li pago in contanti sùbito, quel che valgono e anche più.
--Parlavo per conto mio--si corresse il notaio.--Scusate. Qui suol dirsi:--Ne sa più un pazzo in casa sua, che un savio in casa altrui.--Ed è vero. Giacchè voi li comprate, significa che vi conviene. Tanto meglio. Siete francese, signore?
--Inglese, di Dublino, in Scozia. Ma vivo da vent'anni in Italia, e da dieci corro in su e in giù la Sicilia specialmente, pei sugheri. Voglio bene a quest'isola; voglio diventare siciliano: e compro terreni per speculare. La coltivazione qui è molto indietro. Darò il buon esempio.
--Avete udito, canonico?--disse il notaio volgendosi al prete che ancora discuteva con lo scrivano l'ultima giocata di tressetti interrotta dal forestiero.--Questo signore compra i terreni di Tirantello fino al mulino del Cucchiaio. Vostro fratello il dottore ne ha un bel pezzetto... e i Laureano potranno rimpannucciarsi.
--So che lei è un notaio onesto, una brava persona--lo interruppe l'inglese senza dar tempo di rispondere al canonico avvicinatosi sgranando gli occhi, per veder bene in faccia quel pazzo che aveva denaro
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 41
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.