Della storia dItalia, v. 1-2

Cesare Balbo
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Della storia d'Italia, v. 1-2, by Cesare Balbo

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Title: Della storia d'Italia, v. 1-2 dalle origini fino ai nostri giorni - Sommario
Author: Cesare Balbo
Editor: Fausto Nicolini
Release Date: November 14, 2006 [EBook #19808]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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SCRITTORI D'ITALIA
CESARE BALBO
DELLA STORIA D'ITALIA DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI
SOMMARIO A CURA DI FAUSTO NICOLINI
VOLUME PRIMO
BARI GIUS. LATERZA & FIGLI TIPOGRAFI--EDITORI--LIBRAI
1913

A SUA MAESTá
VITTORIO EMANUELE III
GLI "SCRITTORI D'ITALIA" EDITI COL CONSIGLIO DI B. CROCE E CON LA CURA DI F. NICOLINI PERVENUTI AL L VOLUME
LA CASA G. LATERZA & FIGLI
DEDICA
COME LA SUA OPERA PIú FERVIDA IN SERVIGIO DELLA PATRIA

CESARE BALBO
DELLA STORIA D'ITALIA DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI
SOMMARIO A CURA DI FAUSTO NICOLINI
VOLUME PRIMO
BARI
GIUS. LATERZA & FIGLI TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI
1913
PROPRIETá LETTERARIA MARZO MCMXIII--34360

RESTI CONSACRATO ALLA MEMORIA DEL MIO RE CARLO ALBERTO QUESTO VOLUME SCRITTO GIá TRA GLI URGENTI DESIDèRI DEL GRAN TENTATIVO DI LUI OMAGGIO POSTUMO ORA DI GRATITUDINE E DEVOZIONE PERDURATE TRA LE CONCITAZIONI GLI ERRORI E I DOLORI DELL'IMPRESA CRESCIUTE DALLE SVENTURE E DALLA MORTE DI LUI SOMMO MARTIRE DELL'INDIPENDENZA SOMMA VITTIMA DELLE INVIDIE ITALIANE

PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE
(Losanna, Bonamici, 1846).
Il presente ristretto è stato scritto ad uso dell'Enciclopedia popolare che si viene stampando in questa cittá. Gentilmente richiestone, or fa l'anno, da quegli editori, io accettai molto volentieri l'incarico, l'occasione di raccogliere in uno e compendiare i vari studi di storia d'Italia che io era venuto facendo dal 1824 in qua. Ma il tempo, lo spazio or concedutimi erano brevissimi; e poi, quelle condizioni della pubblicitá in Italia che ognun sa, sforzavano quegli editori, ed, accettato l'incarico, me stesso ad alcune soppressioni. E di queste, ed anche piú di quella fretta, rimangono numerose tracce e nell'edizione dell'Enciclopedia, ed in quella staccatane e lasciata, salvo il sesto e l'errata, compiutamente conforme, affinché ella fosse sofferta dove era stata sofferta la prima. Quindi io avea premura, lo confesso, di sottoporre a' miei compatrioti un'edizione compiuta, e quanto sapessi, nel medesimo tempo, corretta.--E tale è questa.
Ma a malgrado la nuova o totale elaborazione, niuno sa meglio di me quanto rimanga questo lavoro pieno di difetti; irreparabili gli uni come dipendenti dalla natura dell'opera o da mie forze inadeguate, piú o meno correggibili gli altri. I quali ultimi poi possono essere di due sorte: errori e dimenticanze di fatti importanti, errori di giudizi, di opinioni.
Degli errori e delle dimenticanze di fatti, io desidero, io domando a' miei colti leggitori, di volermi donare quante piú correzioni vengano loro vedute possibili, serbando la natura, l'estrema brevitá dell'opera; e di donarmele privatamente o pubblicamente, in qualunque modo paia loro piú opportuno e piú comodo. Se mai con qualche lavoro precedente o col presente io mi sia acquistata la benevolenza di alcuni, io questi prego specialmente di essermi larghi di tale aiuto. Ed oso pur pregarne quegli stessi a cui lo scrittore rimanga indifferente, ma a cui tal non sia la storia di nostra patria, o l'uso che si può fare di essa. Finché non avremo un grande e vero corpo di storia nazionale, da cui si faccia poi con piú facilitá e piú esattezza uno di que' ristretti destinati ad andar per le mani di tutti, o come si dice, un ?manuale?, io non so se m'ingannino le mie speranze di scrittore, ma tal mi pare possa esser questo. Né mi porrò a dire l'utilitá che verrebbe d'un tal manuale ben fatto; ma è appunto a far questo intanto il men cattivo possibile, ch'io domando l'aiuto de' compatrioti. E giá il signor Predari direttore dell'Enciclopedia, a cui debbo inoltre l'occasione di questo libro, e via via i signori Carlo Promis, Federigo Sclopis, Luigi Cibrario, Roberto e Massimo d'Azeglio, Ricotti e Carena non mi negarono di tali aiuti; i quali io nomino ed a gratitudine ed a vanto, né senza speranza di poter a questi aggiugner altri onorati nomi, quando che sia.
Quanto alle opinioni storiche o politiche, io so bene, che voglia io o non voglia, me ne saranno fatte critiche, piú o meno moderate, piú o meno cortesi, piú o meno esatte, secondo la natura, l'educazione e gli studi di ciascuno; e che l'ultime di queste potranno certo esser utili agli studiosi di nostra storia. Ma non paia superbia se aggiungo, che queste critiche, cioè in somma queste esposizioni delle opinioni altrui, potran difficilmente mutar le mie; siccome quelle
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